Il gatto norvegese Amber

L’ amber un mistero da risolvere.

Questo colore affascinante è stato da tempo molto discusso.

Prima del 1992 ogni gattino che nasceva di questa tonalità, probabilmente, veniva tolto dal piano allevatoriale in quanto non  riconosciuto da nessuna associazione.

Tutti i gatti amber sono i discendenti di un unico gatto di  nome N*Kløfterhagens Babuschka, che molto probabilmente era un portatore di ambra

Inizialmente denominato colore X ha creato abbastanza grattacapi al primo allevamento che l’ha visto comparire in una cucciolata di quattro gattini, in Svezia.

Wildwood era il nome dell’allevamento.  

I gattini, tutti tigrati, man mano che passavano i giorni, iniziavano ad avere una tonalità  più calda che si alternava alle bande nere del tabby, fino a mutare quasi completamente attorno al secondo mese trasformandosi in un bel color ambrato con striature nere che componevano i vari disegni del mantello.

Si pensò che ci potesse essere stata l’interferenza del gatto abissino, ma dopo aver ricreato l’ accoppiamento tra un norvegese ed un abissino si intuì che bisognava approfondire la ricerca perché  nessun gattino nacque con queste sfumature.

La sua somiglianza con il golden (Siberiano) poteva trarre in inganno ma si scoprì poi in seguito che i geni responsabili di questa mutazione erano ben altri.

Nel 2009 a seguito di uno studio fatto dal Dottor Peterschmitt si arrivò a svelare il mistero di questo colore esistente nel norvegese delle foreste.



Di seguito un sunto dello studio:

La mutazione nel recettore della melanocortina 1 è associata al colore ambrato nel gatto delle foreste norvegesi

  1. Peterschmitt, F. Grano, B. Arnaud, G Deléage, V. Lambert

Pubblicato per la prima volta: 14 luglio 2009

Nella sua tesi di laurea il Dottor Peterschmitt, ha presentato teorie, prove e spiegazioni, tutte dimostrando che il colore amber è causato da una mutazione in un locus chiamato estensione. Questo locus è noto in altre specie animali, ma nessuna mutazione era stata finora trovata o descritta nella specie Felis catus.

Il gene ambra dà un manto che è fauve (una specie di fulvo in inglese), non ha effetto pleitropico e può essere visto solo nei melanociti follicolari. Nella sua tesi, Marc Peterschmitt spiega inoltre che i gattini che sono amber + agouti/tabby, non possono (o possono, ma in misura molto piccola) sintetizzare l’eumelanina dopo la nascita. Questo in opposizione ai gattini che sono amber+ non agouti/tabby. Più avanti nella tesi possiamo leggere che i gattini che sono amber + non agouti/tabby, possono mostrare marcature fantasma estremamente pesanti da molto giovani, ma che queste marcature fantasma saranno più o meno cancellate in età adulta. Allo stesso modo, il disegno nei gatti amber agouti/tabby diventerà gradualmente così appiattito, di colore fauve pallido e quasi invisibile che potranno essere distinti dagli amber non-agouti/non-tabby solo attraverso il colore della pelle del naso.

Nella conclusione della tesi possiamo leggere: “Le gène extension code pour le melanocortin receptor de type 1 ou récepteur de la mélanocortine de type 1, ce récepteur joue un rôle fondamental dans la synthèse du pigment eumélanique. Deux types de mutations sont rapportées sur ce gène, celles codant pour une robe noire dominante (ED ou E) et celles codant pour une robe fauve récessive (e). De nombreuses mutations e ont déjà été recensées dans les espèces de Vertébrés, mais aucune mutation du gène extension n’a été identifiée chez le chat.

Tradotto in italiano: “Il gene extension codifica per il recettore della melanocortina tipo 1, questo recettore gioca un ruolo importante nel processo di sintesi del pigmento eumelanina. Ci sono due tipi di mutazioni riportate per questo gene, quelle che codificano per un mantello in nero dominante (ED o E) e quelle che codificano per un mantello recessivo color fauve (e). Numerose e-mutazioni sono già segnalate per diverse specie di vertebrati, ma fino ad ora nessuna mutazione di estensione era stata identificata in un gatto“.

La tesi del dottor Marc Peterschmitt, ha portato anche ad un test del DNA per l’amber, questo test mostra quali gatti sono privi del gene [EE], quali gatti sono portatori [Ee] e quali gatti hanno il colore amber [ee]. Il gene dell’estensione lavora solo sui pigmenti eumelanina e feomelanina, di conseguenza non ha effetto sul tricocromo (= il pigmento rosso legato al cromosoma X). Questo porta al fatto che i gatti pigmentati al 100% con tricocromo non mostreranno alcuna differenza nel fenotipo, se il gatto è [EE, Ee] o [ee]. La differenza sarà però visibile nelle gatte tortie, poiché queste mostrano sia il pigmento tricocromo che il pigmento eumelanina/feomelanina.

Il gene dell’estensione lavora anche sui gatti diluiti (dd) e Marc Peterschmitt scrive inoltre che probabilmente funzionerà in combinazione con chocolate [bb, bbl], cinnamon [blbl], sepia [cbcb], mink [cbcs] e pointed [cscs].

 



Lo sapevate?

I gattini color ambra nascono con un mantello di colore scuro. Man mano che i gattini maturano, i pigmenti scuri vengono gradualmente sostituiti con pigmenti rosso/albicocca che portano a un mantello di colore ambrato dorato.

Come funziona?

Il colore amber è recessivo e per manifestarsi nel fenotipo ovvero per essere visibile sul mantello sono necessarie due copie della variante Ambra. Tuttavia, i tratti principali possono essere nascosti da altre varianti di modifica del mantello come il bianco in punti strategici come naso e zampe.

Curiosità

Il fascino dell’amber si può  osservare non solo nell’evoluzione del mantello del gattino fino in età  adulta, ma anche arrivato alla maturità potranno esserci variazioni ed intensità  di colore col variare delle stagioni.





Amber non agouti ( solido)

Con amber non agouti si definiscono i gatti amber che hanno un cappotto solido, senza tigrature. Le caratteristiche di questa variante si contraddistinguono con naso  nero, polpastrelli neri sia alla nascita che in età adulta. Quando nascono, tendenzialmente il nero del mantello è più uniforme, il colore inizia a variare già dalle prime settimane e col tempo possono comparire striature cosiddette “fantasma” e rimanere per tutta la vita del gatto, oppure comparire fino al periodo adolescenziale per poi uniformarsi in età  adulta.

Amber agouti (tigrato)

Con amber agouti si definiscono i gatti tigrati o meglio tabby. Nei cuccioli appena nati già  si intravede un colore più acceso e caldo che si alterna alle tigrature, soprattutto sul muso vicino alla fronte, il corpo è  comunque striato ma col passare delle settimane si farà strada un colore aranciato, il naso è rosa antico e rimarrà di questa tonalità per tutta la vita mentre i polpastrelli da rosa varieranno per poi diventare neri. In età  adulta le bande nere si schiariranno e tutto il mantello si uniformerà in un colore, pesca o albicocca con leggere sfumature.

Una caratteristica comune sia dell’agouti che del non agouti sono le mucose nere, quindi gli occhi sembreranno contornati da kajal, l’interno delle labbra sarà anch’esso scuro ed anche i polpastrelli.

Light amber

Con light amber si definiscono tutti i gattini dove il gene della diluizione ha fatto la sua comparsa. I cuccioli appena nati si distinguono dagli altri perché la base di colore è  grigia e sfumerà poi in crema nell’età adulta.

Sia nei mantelli tigrati che nei solidi, si mantengono inalterati i colori del tartufo e dei polpastrelli che saranno grigi.

Amber silver Amber smoke

Anche nell’amber il gene silver può fare la sua comparsa, l’amber silver con mantello tigrato, avrà i segni tipici dell’ambra quindi naso rosa e polpastrelli e mucose scure ma il suo colore che si estenderà in 2/3 della lunghezza del pelo, sarà  giallo luminoso, la base sarà  bianca. Nell’amber smoke il colore si estenderà sempre sui 2/3 della lunghezza e la tonalità  di ambra sarà  leggermente fumè, le mucose il naso ed il contorno occhi scuro.

Anche nell’amber potremmo avere femmine tortoiseshell (tortie/tartaruga), in questo caso il rosso, farà la comparsa in porzioni più o meno grandi sia nei gatti solidi che nei tigrati.